A marzo, Storia in Rete ricorda i 500 anni dalla morte di un grande fiorentino, purtroppo dimenticato in patria: Amerigo Vespucci. Mentre Firenze non trova i 45.000 euro necessari ad una grande mostra su colui che “inventò” il Nuovo Mondo e (suo malgrado) battezzò l’America, Storia in Rete dà ai suoi lettori un ampio ritratto di un’epoca, un personaggio e una famiglia. E dopo Vespucci, altri italiani più famosi all’estero che in patria: Raimondo Montecuccoli, il feldmaresciallo di Modena che non perse mai una battaglia e salvò il Sacro Romano Impero e l’Europa a San Gottardo nel 1664; Onorata Rodiani, una Lady Oscar realmente esistita, che nel 1400 lasciò i pennelli per indossare l’armatura e vivere come soldato di ventura nella turbolenta Italia dei Condottieri. Precede tutto questo una amara analisi sulle ingerenze del Quirinale nella storiografia, ingerenze che nel 150° si sono fatte sentire particolarmente più forti.
E ancora, il terzo appuntamento con la Rievocazione Storica, con la presentazione del Manoscritto I.33 sull’arte della spada e del brocchiero. E poi la CIA, il più grande critico d’arte del dopoguerra, col suo supporto all’arte astratta in chiave anti-sovietica; le lettere fra Mussolini e Claretta Petacci che non si trovano nell’ultima edizione dell’epistolario fra il dittatore e la sua amante; il diario di un liberale antifascista che per i suoi commenti feroci sull’Italia del 1943-44 è rimasto molti anni in un cassetto…
Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di marzo!!
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- Le amare ingerenze del Quirinale nella storiografia
- L’uomo che battezzò – suo malgrado – l’America
- Vespucci, Waldsemueller e il nome del Nuovo Mondo
- Una famiglia che fece grande Firenze: i Vespucci
- Montecuccoli, il feldmaresciallo modenese che non perse mai una battaglia
- Lady Oscar all’italiana: “onorata io vissi, onorata io mòro”
- Il manoscritto I.33, manuale medievale di spada e brocchiero
- Quando la CIA sosteneva l’arte astratta (contro il realismo sovietico)
- Quelle lettere sparite fra il Duce e Claretta…
- Il diario del liberale Zanotti Bianco: com’era brutta l’Italia della Guerra Civile
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