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Quando la RAI usava Minoli per “riscrivere la storia”

“La storia siamo noi” è un programma nato nel 1998 con l’intento di raccontare la storia d’Italia del Novecento in maniera sistematica e rigorosa utilizzando principalmente come “fonti primarie” i documenti fotografici e audiovisivi raccolti nei vari archivi: dalle Teche Rai all’Istituto Luce, dagli Archivio di Stato all’Archivio audiovisivo del movimento operaio. Come direttore di Rai Educational, mi ero impegnato in quest’opera di valorizzazione degli archivi anche per contrastare la programmazione dei nascenti History Channel e la pratica di acquistare all’estero i documentari di storia (e non solo). Volevo, in tal modo, evitare che la nostra storia fosse raccontata da altri e, al tempo stesso, consentire ai giovani registi e autori di misurarsi con la difficile arte della divulgazione.

di Renato Parascandolo da Articolo21 del 19 maggio 2013 articolo21

La peculiarità del format stava nel mettere a confronto i materiali di repertorio con le immagini del presente girate negli stessi luoghi, ponendo addirittura la cinepresa nella stessa posizione per mostrare i cambiamenti esteriori avvenuti nel frattempo. Da lì aveva inizio una rigorosa opera di ricostruzione degli eventi coordinata da autorevoli storici come Rosario Villari e Giovanni Sabbatucci, attraverso le testimonianze dei protagonisti del passato e del presente messi a confronto nello studio televisivo da anchorman di chiara fama come Corrado Augias, Michele Mirabella, Marino Sinibaldi e Maurizio Maggiani, conduttori più avvezzi all’approfondimento che a dirimere chiassose passerelle di opinione, o a chiosare filmati già espressivi di per sé.

Il programma, realizzato quasi esclusivamente con mezzi e risorse interni, nasceva anche dalla considerazione che non è possibile ricostruire un intero periodo storico nell’arco di poche ore di trasmissione, tanto meno in una sola puntata, come spesso accade per i documentari di storia. Pertanto, il format de “La storia siamo noi” prevedeva lo svolgimento – nell’arco di un’intera stagione televisiva – di un unico grande tema articolato in cento puntate di un’ora ciascuna, trasmesse ogni giorno dal lunedì al venerdì su RaiUno e RaiTre. Fra il 1998 e il 2002 sono andate in onda quattro serie: “La storia sociale d’Italia dal 1945 al 2000″;” La storia delle città italiane nel Novecento”; “Viaggio nell’Italia del cambiamento”; “L’Italia unita: sviluppo e modernità” per complessive quattrocento puntate (vedi elenco allegato).

Per valorizzare i preziosi documenti audiovisivi raccolti negli archivi della Rai furono realizzati per “La storia siamo noi” anche due grandi affreschi sulla storia d’Italia del dopoguerra”: “Il diario di un cronista”, una summa dell’opera di Sergio Zavoli in cinquantacinque puntate, e “Questo è il mio paese”, una serie in venti puntate delle inchieste di Ugo Gregoretti .

Di quest’articolato e ambizioso progetto che ha coinvolto decine di storici, sociologi ed economisti, e che ha dato la parola a centinaia di protagonisti e vittime della tumultuosa storia recente del nostro paese, è rimasto ben poco nella versione condotta da Minoli se non la durata e la cadenza quotidiana.

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Forse troppo poco perché si possa parlare di plagio e di appropriazione indebita (fatta eccezione per i numerosi premi ottenuti per l’ideazione del format) ma abbastanza per capire le motivazioni che sono state all’origine del cambio della guardia a Rai Educational nel 2002: motivazioni espresse autorevolmente dall’allora Presidente della Rai all’uscita di un convengo di Alleanza Nazionale e riportate, oltre che da tutti i giornali, anche dallo stesso Televideo Rai: “Il presidente Baldassarre annuncia che la nuova Rai Educational avrà l’obiettivo di riscrivere la storia dell’Italia, finora raccontata in modo “unilaterale e ideologico”, come quella letta sui libri di scuola. Per questi motivi, spiega, è stata cambiata la dirigenza di Rai Educational, affidata a Minoli. Ci hanno raccontato delle storielle. E’ il momento di fare il punto su tutto questo e la Rai può fare molto”.

Malgrado le sue vicissitudini, “La storia siamo noi”, resta comunque un patrimonio del servizio pubblico che va preservato e fatto fruttare. Il mio augurio è che inizi al più presto una nuova stagione del programma e che i nuovi curatori abbiano riguardo per la sua ispirazione originaria.

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Il sommario de “La Storia siamo noi” (1998 – 2002)

I serie: Storia sociale d’Italia: 1945-2000

SUD In Basilicata una nuova America? • Il bianco e il rosso • Rivolta e rivoluzione • La lontananza • Cuore della Sardegna

NORD Là dove scorre il Po • Una città da dimenticare? • Miracolo a Nord-Est • La città dei servizi? • Dopo la Fiat

CERCO CASA Senza tetto né legge • Case per il popolo • Il partito del mattone • Paesaggio con case • Una casa diversa

I FRUTTI DELLA TERRA Dalle lotte contadine alle “quote-latte” • E il paese dei contadini? • Grande fuga • Dalle braccia al trattore • Dalla terra al mercato

DISASTRI Il fuoco • L’acqua • La terra • L’aria • Il sangue

DONNE Donna nuova • Donna che lavora • Immagine della donna • Violenza sulla donna • Documenti – Melissa • Donne che amano • Documenti – Bisaccia

FABBRICA Fabbriche che muoiono • Una fabbrica a misura d’uomo • Acciaio di Stato • Fabbriche e malattia • Dalla catena alla fabbrica integrata

CREDERE Religiosità popolare • I preti • Gli ebrei • Gli evangelici • L’Islam

LO SPORT Eroica domenica • In bicicletta • Pugni di rabbia • Uomini e motori • Lo sport di tutti

LA CULTURA POPOLARE Ballando ballando • Gran varietà • Miti in pellicola • I giorni della radio

LA SCUOLA Non è mai troppo tardi • A scuola in maniera diversa • Scuola privata, scuola pubblica • “Abbasso la squola!” • Riforme e okkupazioni • Lingue dialetti

4.5 Storia Multimediale dell’Europa 115

LA FAMIGLIA Famiglia e società • Padri, madri e figli • I diritti della famiglia • Invece della famiglia • Dalla parte dei bambini

EMIGRAZIONE Passaggio a Nord • Orizzonti d’Europa • America lontana e bella • Tornando a casa • Italia terra promessa?

BENESSERE Miracolo economico • I luoghi del consumo • Mangiare e bere • Tutti in macchina • Gli anni dello spreco

IL LAVORO Il lavoro impossibile • Padroni o imprenditori • I conflitti del lavoro • Il lavoro sommerso • Disoccupazione e nuovo lavoro

LA SALUTE Le malattie degli italiani • La salute degli italiani • In ospedale • Medico e paziente • La mente malata

LA MOBILITÀ Andiamo a lavorare • L’Italia più corta • Attenti al treno • Il viaggio si fa breve • Viaggiatori per diletto

MEDIARE Leggere • Telefonare • Giocare • Manifestare • Scrivere

L’ITALIA NEL MONDO L’Italia e l’Alleanza atlantica • L’Italia in Europa • Il sogno dell’oro nero • La parabola dell’atomo • Giubileo

LO SVILUPPO Burocrazia • Pubblicità italiana • Paghi o evadi? • L’unità sindacale • Punizione o riabilitazione?

IL PRESENTE Fate luce • Patrimonio artistico • Lavoro minorile • Pillola • Gli italiani e il denaro • Volontariato • Sul col- le più alto • Carbonia

II serie: Storia delle città italiane nel Novecento:

A che serve la patria? • A chitarre spiegate • A scuola si cambia? • Un’anima di carta • I bambini ci guardano • Barbera e champagne • Bici e bicipiti • La bottega delle notizie • Calci, soldi e sentimenti • Cantanapoli • Canzoni d’autore • Che fine ha fatto il cinema? • Cinema – verso Sud • Comperare le notizie • La fabbrica del gusto • La fatica di crescere • Genova – la città vecchia • Genova – ritorno al mare • Genova per loro • Gioia Tauro – promesse e scommesse • Guarda che mare • Italiani in scena • Lavori vecchi e nuovi • Leggere, vale la pena? • Mi viene da ridere • La mia banda suona il rock • Il paese del bel canto? • Pane e companatico • Il peso degli anni • Il ponte sullo stretto – tra Scilla e Cariddi • I poveri vanno in corriera • Reggio Calabria – la rabbia e la rivincita • Roma – l’anticittà • Roma – la città del cinema • Roma – la città multietnica • Roma – la città storica • Roma – la doppia capitale • Roma e il lavoro • Milano I • Milano II • Milano III • Lo schermo delle illusioni • La televisione del futuro • Tende, conventi e casolari • Tifosi, fanatici o sportivi • Torino I • Torino II • Torino III • Venezia I • Venezia II • Venezia III • Trieste – alla frontiera • Trieste – essere e benessere • Trieste – mitteleuropa • Napoli I • Napoli II • Napoli III • Palermo I • Palermo II • Palermo III • Uomini nel pallone • Vestirsi per essere o per sembrare? • Vivere con gli altri • Volare al cinema.

III serie: Viaggio nell’Italia del cambiamento

Lo spazio ci guarda • Navigando tra i pianeti • Missione umanità • Braccianti e navigatori • Terra di miraggi e passaggi • La fabbrica dimezzata • Terre in adozione • Azzardi a ponente • Un piolo in mezzo al mare • Il petrolio una maledizione necessaria • Luci e ombre nella città dei sassi • Prima e dopo la FIAT • La capitale della seta • Una valle dai due volti • Guarda che neve!• Grand hotel val Pusteria • Terra di Cramarz • Di ca e di là da l’aga • Esercizi di legalità • Monti “ballerini” • È tornato Galileo • Nel mare di Siena • Il cervellone in moto • Dalla mandorla alla rete • Sicilia: c’è anche il mare • Il ponte e poi ? • Il Nord-est produce a Est • Il mitico Nord-est • Nord-est: la fabbrica dei campioni • Alla fine del Po • Eppur si muove • Al centro del- l’Occidente • La porta sul Mediterraneo • La valle dei tempi perduti • Le parole sono pietre • L’Abruzzo dei parchi • Il Nord-est del Mezzogiorno ? • Una provincia a metà del guado • Terra di lavoro • La città del parco • La colonna dell’ospitalità • La porta d’Oriente • La città dei lavori • Le seduzioni del consumo • La megalopoli padana • Passaggio a Nord-ovest • Il valore del gusto • In mezzo ai monti e dentro l’Europa • Una terra riconquistata • Un abbraccio tra terra e mare • Sotto la terra “amara” • Il Lazio di Roma • Terra di nessuno • Operai a Sud • Una parigina a Pesaro • Campanili globali • Anime del porto • La forza della lana • L’arte della memoria • C’è un libro nel computer • Barbagia: donne e pastori • Nuraghi di latta • Sassari: fiore di pietra • La casa cosmica • I profeti della scienza • Il made in Italy nello spazio • Storie e memorie • Ai confini delle generazioni • Cooperare o competere ? • Tutto il mondo è un teatro • Quando cadono le ciminiere • Il tesoro del poverello • Storia di un cambiamento.

IV serie: Italia unita: sviluppo e modernità

I colori dell’Italia • L’Italia nell’età delle insurrezioni • 1848: l’anno dei miracoli • Le premesse dell’Unità • La breccia di Porta Pia • Difficile avvio dello Stato unitario • Libera Chiesa in libero Stato • Primo bilancio dell’unificazione • Orfani di madrelingua • La nazione all’opera • La politica delle parole • Tra liberismo e protezionismo • Il decollo industriale • L’Italia agricola • L’emigrazione transoceanica • La crisi del ’29 e l’intervento dello Stato • La ricostruzione • Cose nuove nell’Italia di fine Ottocento • Giolitti, i cattolici e i socia- listi • Dal dolore alla protesta – La nascita del sindacato • Il sistema sanitario • I servizi di urbanizzazione • Poste e telecomunicazioni • Città industriali e aree metropolitane • Lo sviluppo di Roma • Le città d’arte • Sulle strade d’Italia • Il sistema ferroviario • La navigazione italiana • Il “bel suol d’amore” • La nazione in grigioverde • L’Italia e la “bella epoca” • La fabbrica della guerra • 1915: il maggio radioso • Da Caporetto alla vittoria • La crisi dello Stato liberale e la nascita del fascismo • Regime autoritario di massa • Il regime fascista e la seconda guerra mondiale • 1925-1945: l’abisso e la speranza • Nemici liberatori • Imparare la pace • La ripresa democratica • Nascita della Repubblica • La costituzione • La trasformazione economica • La trasformazione sociale • La cultura dello sviluppo • Al cuore del “miracolo economico” • L’evoluzione del costume • Dal 18 aprile al primo centrosinistra • Il mondo cattolico e la Chiesa conciliare • L’Italia e il quadro internazionale • Il cammino dell’Europa

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