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A cent’anni dalla morte, omaggio all’autore di Sandokan

Cento anni fa moriva Emilio Salgari, il più grande scrittore d’avventura italiano. Fu lui stesso a togliersi la vita. Suicidio del samurai o gesto disperato di un uomo divorato dai debiti, dal dolore e della solitudine? Sembra essere questo il tema del centenario della morte dell’autore: l’enigma dell’harakiri finale.

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di Ferdinando Cutugno da Lettera43 del 25 aprile 2011

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L’HARAKIRI FINALE. Quel 25 aprile 1911, il creatore di Sandokan uscì di casa con un rasoio. Il suo corpo lo trovò una lavandaia, nel bosco della Madonna del Pilone, con la gola e il ventre squarciati. Per Bur Rizzoli è uscito Emilio Salgari. La macchina dei sogni di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi (350 pagine, 12 euro), biografia di documenti e ricerca negli archivi.

GESTO EROICO DI UN SAMURAI. La loro tesi pende più dal lato della nera disperazione che dell’estremo gesto eroico da samurai. Emerge una lettera, scritta da Salgari all’editore fiorentino Bemporad.
È datata 20 aprile 1911, il quintultimo giorno di vita dello scrittore. Sua moglie era stata appena ricoverata in manicomio, dove sarebbe morta undici anni dopo. «Le scrivo in uno dei più tristi momenti della mia vita. Mia moglie, dopo un mese di pazzia, è diventata furiosa, ho dovuto ricoverarla ieri sera al manicomio. Mi occorre di fare subito un deposito di lire 300 che io non posseggo perché con le infermiere durante questo lungo periodo sono stato pelato. Io la prego di mandarmi la terza rata di 600 lire ed io le prometto di rimetterle fra giorni altre cento cartelle. Mi lasci un momento di respiro per rimettermi da questa terribile scossa».
L’ULTIMA LETTERA AI FIGLI. È l’ultima missiva prima di quelle finali, indirizzate ai figli e ai direttori di giornali, nelle quali dà le istruzioni per ritrovare il suo cadavere. Questo Salgari ha ben poco di avventuroso: oppresso dalle consegne, dalle scadenze, dai contratti da tre libri all’anno, da una famiglia a pezzi, dalla cattiva amministrazione dei suoi guadagni. Schiacciato da tutto questo, non ebbe altra soluzione che togliersi la vita nei boschi.

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LA STORIA ROMANZATA. Ernesto Ferrero ha preferito romanzare la storia di Salgari. Per Einaudi ha pubblicato Disegnare il vento (200 pagine, 19,50 euro), cocktail di documenti veri e inventati, con il capitano (così voleva essere chiamato) che si legge filtrato dagli occhi di Angiolina, aspirante scrittrice ansiosa di apprendere i segreti della magia salgariana. Per l’autore, il suicidio di Salgari sembra il culmine di un percorso inquieto ma eroico: «Sandokan sono io», diceva Salgari, di cui Ferrero sottolinea l’attitudine sportiva, il successo trasversale (fu nominato Cavaliere dalla Regina Margherita), la cultura onnivora.

VITA URBANA E GEOGRAFIE ESOTICHE. L’editore Minimum fax partecipa al centenario con un documentario, Capitan Salgari, di Marco Serracchia (180 pagine, 22 euro, libro e dvd), tutto giocato sulla contrapposizione tra tre piani. La vita urbana, torinese, dello scrittore. Le lussureggianti geografie esotiche che si inventava per i romanzi. E il caos interiore che lo portò al suicidio. Con il documentario, va in libreria una raccolta insolita: gli articoli di Salgari giornalista, curati da uno dei suoi biografi, Silvino Gonzato. È strano vedere quanto l’autore per eccellenza del “lontano geograficamente“ fosse a suo agio con la cronaca cittadina.

LO SCRITTORE DEI PIRATI. A 100 anni dalla sua morte, Emilio Salgari è ancora lo scrittore dei pirati. La maggior parte delle ristampe dà nuova linfa e nuova veste editoriale al Corsaro nero e alle Tigri di Mompracem. Ma ci sarebbero altri aspetti da riscoprire di questo autore, più sfaccettato di quanto la vulgata vorrebbe far credere.
A dimostrarlo ci sono libri come Le meraviglie del 2000, che lo vide alle prese con il romanzo scientifico, o come La Bohème italiana, il suo unico frammento di autobiografia, nel quale ripercorse gli anni di giovane scrittore. Ma forse serve un altro centenario.

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VUOI SAPERNE DI PIU’? LEGGI L’ARTICOLO DI LUCIO COSTANTINI – PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE EMILIO SALGARI SU “STORIA IN RETE” N° 66

Inserito su www.storiainrete.com il 25 aprile 2011

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