HomeMedio EvoCaccia alle streghe. Cosa è successo realmente? (parte 2)

Caccia alle streghe. Cosa è successo realmente? (parte 2)

Ecco la seconda parte del lungo articolo di Ettore Panella da SUBLIMIA! del 4 dicembre 2015. La prima parte è qua.

Le streghe / gli stregoni confessavano sotto tortura?

Mica solo loro, la tortura era applicata massicciamente sia dai tribunali civili che da quelli religiosi e persino i testimoni potevano essere torturati qualora il giudice li avesse considerati  reticenti o semplicemente per poter avere la certezza che non mentissero.  Al contrario le autorità ecclesiastiche si posero il problema della tortura e  Innocenzo III nel 1215 vietò la consuetudine di rendere più efficace la tortura quale strumento della volontà divina grazie alla benedizione, per chi conosce il valore dei simboli nel medioevo si tratta di una presa di posizione fortissima. Purtroppo  papa Innocenzo IV nel 1252 con la bolla ad extirpanda la autorizza di nuovo nei processi agli eretici, anche in questo caso l’inquisizione si diede dei limiti sconosciuti alla giustizia civile: non si potevano spezzare arti nè si doveva spargere sangue e  qualsiasi confessione sotto supplizio non aveva valore e quindi il notaio presente non poteva neppure verbalizzarla.   Ogni confessione doveva essere confermata in assenza di tortura per essere considerata valida, cosa che davanti ad un giudice corretto rappresentava una importante garanzia ma davanti a giudici molto “infervorati”  non bastava come dimostra il caso del borgomastro di Bamberga, (una specie di sindaco), Johannes Junius accusato di stregoneria , probabilmente una accusa politica, che dopo una settimana dai supplizi scelse di confessare pur di evitare nuove sessioni.

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Per quanto riguarda una presa di posizione generalizzata  contro la tortura bisogna attendere l’opera di Cesare Beccaria (1764) e ancora oggi si sospetta che i gruppi che si occupano di spionaggio e controspionaggio la usino e si sospetta che persino gli USA a Guantanamo la abbiano praticata. Insomma ci sono stati dei notevoli progressi ma il problema non è stato cancellato ancora del tutto neppure oggi.     In Italia, Filippo Pappalardo (il padre dei fratellini di Gravina), ha ricevuto un indennizzo di 65 mila euro per 1 anno e 5 mesi di ingiusta detenzione preventiva. Dopo quattro mesi di carcerazione preventiva Gabriele Cagliari, indagato nel corso dell’indagine mani pulite, si suicida e accusa i giudici di averlo incarcerato solo per estorcergli una confessione.

In molti immaginano la tortura di una strega come una specie di orgia sadomaso, è una idea che ha avuto molto successo e devo confessare di averla creduta vera anche io fino a quando non mi sono reso conto che in fondo questa idea ricorda molto l’opera del marchese De Sade (1740-1814), tra l’altro processato per satanismo a causa di quanto scritto, e questo è molto, ma molto, ma molto molto sospetto.  Il processo ad opera degli inquisitori è la prima forma di processo moderno, (prima si usavano improbabili metodi tipo il giudizio di Dio), tutto viene documentato e verbalizzato. Non fa eccezione l’interrogatorio dove è presente anche il notaio che verbalizza.  Difficile pensare che degli inquisitori, ritenuti uomini integerrimi, si sputtanassero in questo modo davanti a persone che avrebbero sicuramente potuto chiacchierare troppo.
Il mezzo di tortura usato dall’inquisizione romana  era il tratto di corda (vedi nota 2) che fa veramente molto male ma non ha niente di paragonabile alle ambientazioni descritte da De Sade.

Tra l’altro dobbiamo pensare che  nell’immaginario collettivo la strega è una anziana, spesso vedova, quindi con scarso sex appeal.  Scriveva nel 1518 Giuseppe da Orzinuovi, funzionario veneto di Terraferma:

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“alcune femene  gozute che altri che il demonio non le lavoraria, per farsi ben ficar”

Immagino non occorra conoscere il veneto per capire il senso del messaggio, in pratica sosteneva che l’unico motivo per cui queste donne, per niente piacenti, andassero al sabba era per rimediare un rapporto sessuale con il diavolo ovvero  l’unico disposto ad accontentarle.

C’è una tendenza a proiettare nel medioevo molte fantasie sessuali di epoche successive e le torture sadomaso alla De Sade durante gli interrogatori molto probabilmente rientrano nelle bufale tipo la cintura di castità, (gioco erotico dell’ottocento che i medioevali non conoscevano affatto), o lo ius primae noctis che da tassa in denaro per dare il consenso alle nozze con uno straniero si è trasformata nell’immaginario collettivo nel diritto a passare la prima notte di nozze con la sposa, (vedi nota 2 bis).

Bisogna infine ricordare che all’epoca gli inquisitori avevano un approccio verso la tortura molto diverso da quello che abbiamo noi oggi. Mentre i regimi totalitari usano la tortura per creare il terrore presso i sudditi mostrando quanto potesse essere pericoloso opporsi, gli inquisitori al contrario credevano realmente di salvare l’anima del soggetto accusato perchè gli permettevano di rendere pubblico il patto con il diavolo e quindi di pentirsi guadagnando così la vita eterna. Si tratta di un approccio assurdo ai nostri occhi ma se vogliamo capire gli eventi storici dobbiamo guardarli con gli occhi di chi li viveva.  (vedi nota 2 ter)

 

Le streghe erano solo donne?

Addirittura papa Silvestro II fu accusato di stregoneria perché , cosa effettivamente anomala per un papa, era un cultore della scienza ed uno dei primi a comprendere l’importanza dei numeri arabi.  Va chiarito un equivoco di fondo, le streghe ovviamente erano solo donne mentre gli stregoni solo uomini quindi se parliamo di caccia alle streghe parliamo solo di donne mentre se parliamo di persecuzione della stregoneria parliamo sia di uomini che di donne accusati di questo crimine. (vedi nota 2 ter)
C’era, è vero, una maggiore “specializzazione” per cui era più facile che un accusato di eresia, (ovviamente mi riferisco a chi elaborava un pensiero eretico e non alle comunità di fedeli che seguivano una eresia di successo tipo i catari) fosse un uomo, (ho il sospetto che anche gli untori ,ad eccezione delle accuse collettive tipo quelle agli ebrei, fossero soprattutto uomini),  e un reo di stregoneria fosse più facilmente una donna, (si ritiene  l’ 80%).

 

Il dato non è però omogeneo in tutta Europa. in Russia, ad esempio, la maggioranza dei condannati a morte per stregoneria erano uomini. (vedi nota 3)

 

Il motivo per cui ci fu una maggioranza di donne accusate di stregoneria rispetto agli uomini è dovuto  all’occorrenza di più possibili  concause.

Innanzitutto ci si focalizza molto sul fatto che fossero in maggioranza donne le accusate ma non si considera chi fossero le persone che le accusavano, e se fossero donne anche le accusatrici?    (vedi nota 3 bis)  Un po’ come nella canzone boccadirosa di De Andrè, denunciare alle autorità la propria rivale poteva essere un buon colpo.  Sotto interrogatorio molte donne accusate  di avere avuto rapporti con il demonio confessavano effettivamente di avere avuto rapporti  non con il demonio però ma con Tizio o Caio, persone reali e in genere già impegnate.  In effetti ancora oggi le false accuse vengono usate soprattutto  nei processi di separazione dove le procure più prudenti le stimano pari al 70% del totale, (7 false ogni 10).  A parte l’interesse personale va detto che in ogni piccola comunità è più facile che siano donne quelle in grado di notare comportamenti fuori dai canoni da parte di altre donne e in qualche modo a curare la morale pubblica ed era più facile che ad essere mailviste fossero persone che vivessero ai margini della comunità e che per questo si attirassero molti sospetti.
Al contrario un uomo non avrebbe accusato un rivale ma lo avrebbe sfidato a duello, una pratica ritualizzata con precisione e che si basava su un principio cardine, Dio non avrebbe mai permesso a chi non fosse nel giusto di vincere in un duello.  Affrontare un rivale in duello permetteva di guadagnare prestigio sociale mentre al contrario alle donne i duelli erano inibiti pena la perdita di prestigio sociale. C’erano, è vero, delle risse tra donne , (solo popolane, difficilmente donne di ceto elevato che tenevano molto alla loro reputazione),  che in Campania potevano finire con lo strascino ovvero con la vittoriosa che trascina per strada la sconfitta tirandola per i capelli  ma nulla di paragonabile ai duelli  all’ultimo sangue.

Altro fattore di sospetto era legato alla conoscenza delle erbe e delle piante che alcune anziane coltivavano e tramandavano, (anche la strega Giulia Tofana si ritiene avesse ricevuto le nozioni sui veleni dalla madre e comunque stava addestrando la figlia). Se non altro per non usare le piante sbagliate le antiche erboriste dovevano conoscere le erbe velenose e questo attirava inevitabilmente su di loro i sospetti qualora si verificassero morti inspiegabili, (cosa non rara visto il livello di conoscenze mediche del tempo) , senza contare che effettivamente potevano essere tentate dal preparare veleni in cambio di denaro, inoltre la produzione di intrugli abortivi  era vista come il fumo negli occhi dalle autorità in un periodo di grandi epidemie e quindi in deficit demografico.

I famosi sabba delle streghe, ( mitici incontri dove si evocavano le forze del male), potrebbero essere la prova di un errore di valutazione degli inquisitori, persone   preparate e colte ma completamente avulse dal mondo contadino che quindi potrebbero aver scambiato in buona fede delle antiche tradizioni pagane con evocazioni del maligno.  In ogni caso, almeno nei piccoli paesi delle mie parti c’è ancora oggi la figura dell’anziana che “fa l’uocchie” ovvero toglie il malocchio.  Antiche tradizioni che vengono ancora oggi conservate e trasmesse per via femminile.

Noi oggi, grazie agli scanner cerebrali, conosciamo perfettamente le modificazioni che il cervello femminile subisce durante il ciclo e come questo reagisca al fluttuare degli ormoni (vedi nota 4) ma all’epoca questa conoscenza era preclusa.  Le variazioni dell’umore ma soprattutto il disturbo disforico premestruale (PMDD) che colpisce circa il 10% delle donne doveva lasciare particolarmente perplessi gli antichi al punto da ritenere le donne lunatiche ovvero influenzate dal ciclo lunare. In realtà la relazione di causa ed effetto tra il ciclo lunare e quello femminile è solo apparente perché hanno ampiezza simile dando l’impressione che al variare della Luna vari l’umore femminile. Non dimentichiamoci che in passato si scrutava molto il cielo per trarne auspici sul futuro , (in effetti ancora oggi si vendono oroscopi), e questa relazione apparente non poteva sfuggire.  L’esaltazione della maternità ha sicuramente origine nei bisogni demografici delle società antiche, io però non trascurerei l’osservazione che con la maternità (e quindi l’interruzione del ciclo e l’assenza delle mestruazioni) le donne perdessero la loro “lunaticità” .  In ogni caso la apparente dipendenza dello stato emotivo dall’astro notturno  ha fatto sì che le donne fossero ritenute più facilmente influenzabili da forze esterne e quindi anche dal maligno e pure questo potrebbe aver inciso nel considerare la stregoneria una cosa “da donne”.

 

Perchè la chiesa intorno al 1430 smette di giudicare la stregoneria come una superstizione e la classifica come un pericolo da estirpare?

Eccoci arrivati al vero punto interessante che mi ha “ossessionato” per un po’ di tempo. Leggendo le varie notizie storiche ho avuto la netta sensazione di una chiesa prima dell’anno mille che esprime elementi all’avanguardia come Sant’Agobardo il quale  confuta l’esistenza della stregoneria tempestiaria e Silvestro II  amante della scienza e utilizzatore dei numeri arabi quando ancora in pochissimi li conoscevano. Questa chiesa stride con la chiesa del ‘400-‘600 che dimentica le opere del suo santo e addirittura viola la tomba di un suo papa (Silvestro II) alla ricerca della prova ,(guardacaso trovata), del suo legame con la stregoneria. Perché la chiesa cambia completamente le sue convinzioni sulla stregoneria?
Ad “illuminarmi” arriva un minuscolo trafiletto sempre su focus storia in cui si buttava lì senza darle peso una notizia importante: nel 1400 la vita media era di 20 anni.
20 anni?
L’impero romano dei tempi migliori vedeva una vita media di 35 anni, un crollo simile non poteva non avere conseguenze enormi ed è , secondo me, questa la chiave di volta. Prima di proseguire è necessario illustrare  un effetto psicologico che scherzosamente possiamo chiamare:

Tira la patata
Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor vennero studiati i superstiti per capire come avevano reagito al trauma e furono notate delle differenze notevoli tra i soldati:  alcuni non riuscivano a recuperare una vita normale mentre altri si erano ripresi prima e conducevano una vita soddisfacente. Incredibilmente quelli che stavano meglio  erano i cuochi riusciti  a salire sul ponte delle loro navi che per rabbia iniziarono a tirare patate, l’unica cosa che si trovarono tra le mani, contro i caccia nemici. Pur trattandosi di una azione assolutamente stupida permise a queste persone  di reagire e di fare qualcosa al contrario di altri che subirono passivamente l’attacco.  (vedi nota 5)

Al di là del fatto specifico è dimostrato che si riesce ad affrontare e superare meglio degli eventi molto stressanti se si compie qualche azione, specie se si è convinti che questa sia risolutiva, rispetto alla attesa passiva.  I sacrifici umani, ad esempio, non sono altro che un estremo tentativo di placare la divinità ostile. Anche se difficilmente riusciranno a risolvere il problema permetteranno alla popolazione di allontanare l’ansia e la disperazione.

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Abbiamo detto che intorno al 1430 si inizia a perseguitare la stregoneria e che nel ‘500 e nel ‘600 il fenomeno vede il suo apice, cosa è successo in quel periodo?

La terribile epidemia di peste chiamata morte nera (1347-1353) uccide almeno un terzo della popolazione europea ed in seguito ricompare ad ogni generazione (1404 ; 1527-1529 ; 1575-1577 ;  1598 ; 1630 ; 1656) .  Nel 1495 si ha notizia dei primi casi di sifilide, la nuova terribile peste venerea diventa un incubo. La piccola glaciazione, (1540 – 1700), porta carestia e fame. Nel 1521 Lutero viene scomunicato ed inizia un periodo di grandi disordini e conflitti.

Torniamo alla peste nera, (1347-1353), e proviamo a immaginare di osservare gli abitanti di una città di quell’epoca. Al momento la malattia li ha risparmiati ma vedono avvicinarsi il morbo e una ad una cadere le città vicine. Ormai sanno che presto toccherà anche a loro, come reagiranno?  In un disperato tentativo consapevole di salvarsi e inconsapevole di allontanare l’ansia cercheranno un colpevole da uccidere per impedirgli di arrecare danno.  Durante l’epidemia in esame le popolazioni, ormai esasperate, di diverse città iniziarono ad accusare gli ebrei di avvelenare i pozzi per diffondere l’epidemia dando l’avvio ad una grave serie di linciaggi che nè le autorità religiose nè quelle civili riuscirono ad arginare pur impegnandosi seriamente.

La parola sabba deriva da sabato, il giorno di festa degli ebrei, e prima si usava impropriamente la parola sinagoga per definire le assemblee di streghe e stregoni.

Né i religiosi con le loro preghiere avevano saputo proteggere le persone dal morbo né le autorità civili e men che meno gli scienziati e questo  generò un crollo della loro autorevolezza.

Nel 1404 torna la peste, a questo punto o non ci sono più ebrei o si è arrivati alla conclusione che non siano loro gli untori, (i massacri di ebrei non risolsero il problema e tra l’altro la peste aveva attecchito anche dove gli ebrei non vivevano e in ogni caso non li aveva affatto risparmiati), quindi le popolazioni cercano un altro capro espiatorio colpevole di causare le loro disgrazie.
Saranno gli untori o i nachzehrer, (vedi nota 6), saranno i tempestiari, sarà il poveraccio messo al rogo nella valle di Roden in quanto considerato colpevole dell’avanzata dei ghiacciai, sarà la stregoneria che apre le porte al maligno ecc. Per ogni male la popolazione individua un colpevole perché deve reagire, perché deve avere la speranza di aver trovato la soluzione alla fame e le carestie dovute alla piccola glaciazione, alle devastazioni delle guerre e dei conflitti religiosi nati dopo Lutero, alla sifilide, alla peste, alla speranza di vita che crolla.

 

La religione cattolica si era dimostrata inefficace nel fermare i terribili mali del tempo  e questo ha sicuramente riportato in auge i vecchi riti pagani mai del tutto scomparsi con il loro corollario di maghi e guaritori.  L’improvvisa recrudescenza di pratiche “eretiche” mise ovviamente  in allarme la società e le istituzioni che in seguito reagiranno con violenza.

 

Perché Dio permette al male di colpirci così duramente e perché le nostre suppliche non hanno effetto? Probabilmente è questa la domanda che i religiosi del tempo si saranno ripetuti ossessivamente.  Le risposte più probabili vanno in due direzioni. La prima vedrà sicuramente nello stile di vita licenzioso e nella poca penitenza un motivo di irritazione per Dio e la conseguenza sarà una svolta “dark” della chiesa dove la penitenza diventa il fulcro della religiosità.  Ad essere onesti la prima svolta “dark” del cristianesimo occidentale si ha dopo la caduta dell’impero romano di occidente quando la crocifissione diventa una icona sempre più rappresentata mettendo l’accento sulle sofferenze di Cristo perché più vicine alle tribolazioni dei fedeli in un periodo di estremo caos. Al contrario i cristiani dell’impero romano d’oriente  che conservarono le antiche istituzioni e tradizioni usarono sempre come icona il Cristo Pantocratore ovvero trionfante nell’atto di benedire.
La seconda risposta non potrà che assecondare il volere popolare anche perché ormai l’autorevolezza di un tempo è svanita.  Non credo si tratti di uno scaricare le proprie “incapacità” su altre persone come fece Nerone accusando i cristiani, credo che effettivamente i religiosi rivedessero tutte le loro convinzioni alla luce di un incredibile concentrarsi di eventi negativi e arrivassero alla conclusione che il maligno attraverso i suoi fedeli stesse realmente flagellando la cristianità e che bisognasse fermarli per salvare la gente.  Probabilmente anche noi, se perdessimo tutte le nozioni scientifiche generate dal 1700 ad oggi, arriveremmo alle stesse conclusioni.

Personalmente  ritengo che la coincidenza tra l’apice della caccia alle streghe/stregoni e le guerre di religione (dalla Pace di Cateau-Cambrésis nel 1559 fino alla  Guerra dei trent’anni 1618-1648) sia anche il frutto della concorrenza tra cattolici e protestanti per conquistare il benvolere del popolo e portarlo dalla propria parte mostrandosi determinati nel colpire gli elementi ritenuti colpevoli di arrecare danno. Non è neppure da escludersi che l’accusa di stregoneria venisse usata per punire coloro che abbandonavano un campo per passare nell’altro o che semplicemente nei luoghi dove cattolici e protestanti convivevano  si fosse più sensibili nellla ricerca degli indizi di un possibile “tradimento religioso”.

Un’altra possibile concausa può averla creata lo stesso Lutero , (la maggioranza delle condanne per stregoneria avvenne in Germania), poichè aveva vietato il culto dei santi, delle immagini sacre o l’uso improprio della religione aveva di fatto tolto alla gente i suoi  “amuleti”.  Una persona che si fosse sentita minacciata da un maleficio avrebbe potuto credere di diventarne immune appendendo in casa l’immagine di un santo. Senza i propri “amuleti” alla gente non restava che la via giudiziaria.

 

Quale fu il ruolo della chiesa e del papato nella caccia alle streghe?

Sicuramente la convinzione dei religiosi della presenza attiva del diavolo nelle vicende umane e dell’esistenza di suoi fedeli ha contribuito a creare un humus favorevole anche se va detto che diverse società umane hanno creduto nell’esistenza di persone capaci di fare sortilegi e ancora oggi diverse persone ci credono, (provate a fare delle ricerche su google con i termini malocchio o fatture di morte e noterete quanti operatori dell’occulto appariranno nei risultati).  Va anche detto che, al contrario di quello che si crede, la chiesa svolse un ruolo da moderatore impedendo al fenomeno di sfuggire di mano. Per capirci, in Italia nei tre secoli in esame, ci furono  circa 800 condanne a morte per stregoneria e il fenomeno non fu molto virulento, al contrario nel Sacro romano impero dilaniato dai conflitti religiosi, (il potere papale era basso o inesistente), e privo di una fortissima autorità centrale, (i feudatari avevano un potere molto ampio sui loro territori) si verificarono circa la metà di tutte le condanne a morte per stregoneria avvenute in Europa.  (vedi nota 2 ter) (FINE SECONDA PARTE)

 

 

 

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