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Dell’Utri: “Mussolini? troppo buono”

”Nei suoi diari Mussolini scrive che le leggi razziali devono essere blande. Tra gli ebrei, il Duce spiega di avere i suoi più cari amici e si chiede perché seguire Hitler con le sue idee sulle razze ariane, razze pure che non esistono”. Così Marcello Dell’Utri sul sito Klauscondicio, di Klaus Davi. ”Non ho paura di diventare impopolare con queste rivelazioni, perseguo solo la ricerca della verità”, spiega Dell’Utri.

L’esponente del PdL dedica gran parte dell’intervista con Klaus Davi al Fascismo. ”Mussolini ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin”, dice Dell’Utri. ”Leggendo i diari, giorno per giorno, per 5 anni dal ’35 al ’39, cioè alla vigilia della decisione di entrare in un conflitto mondiale già iniziato, le posso assicurare che trovo Mussolini un uomo straordinario e di grande cultura. Un grande scrittore, alla Montanelli, i suoi diari sembrano cronache di un inviato speciale, con frasi brevi e aggettivazioni efficaci come raramente ho letto”. ”Non è colpa di Mussolini – dice ancora Dell’Utri – se il Fascismo diventò un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del Duce in cui critica i suoi uomini che hanno Falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo Fascismo era di natura socialista”.

”Sono state le sanzioni a costringere Mussolini a trovare un accordo con la Germania di Hitler”, aggiunge Dell’Utri rivelando che per il Duce il “Mein Kampf” di Hitler era ”un rigurgitevole testo”. ”Io non ho alcuna intenzione di fare apologia né del Fascismo né di Mussolini”, insiste, ma ”ho scoperto nei diari di Mussolini la figura di un grande uomo. Ha commesso errori ed è già stato condannato dalla storia. Ma da questi scritti viene fuori una figura diversa da quella che ci è stata propinata dagli storici dei vincitori, non era un buffone, non era un ignorante e tantomeno un sanguinario. Era un uomo buono. Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori”.

Quanto al presidente della Camera che ha cambiato idea sullo statista Mussolini, Dell’Utri dice: ”Non lo giudico. Fini ha un percorso politico tutto suo e rispetto il suo pensiero. Perché dobbiamo accontentarci della storia scritta dai vincitori? Sono tante le cose che non si sono mai dette, come il famoso oro di Dongo finito per le cronache nel lago di Como, ma che in realtà si sa benissimo che è nel Palazzo di Botteghe Oscure, ma questo ancora non si può dire anche se lo sanno tutti”.

A Klauscondicio, Dell’Utri afferma anche che ”Mussolini odiava la mafia. Era contro ogni forma di aggregazione che non facesse parte dello Stato. Nei suoi diari parla malissimo della massoneria e anche della mafia che in fondo è una massoneria delinquente. Combatteva tutte queste formazioni non statali”.

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