HomeStoria AnticaIl «divo» Augusto: da Ottaviano a princeps dell’Impero romano

Il «divo» Augusto: da Ottaviano a princeps dell’Impero romano

Sono passati duemila anni da quando, il 19 agosto del 14 dopo Cristo moriva Augusto, figlio adottivo di Cesare e primo vero imperatore romano. La mostra alle Scuderie del Qurinale aperta fino al 9 febbraio 2014, ne celebra il bimillenario. Nato nel 63 a. C., Augusto aveva solo 18 anni quando Cesare nel 44 a. C. morì con ventitrè pugnalate inferte dai congiurati in Senato. Dopo varie turbolenze regnò per 12 anni con Marco Antonio e poi per più di 40 con il potere assoluto. Il nome di Augusto, mai attribuito prima ai mortali, gli fu conferito nel 27 a. C. dal Senato. Morì all’età di 76 anni.

di Manuela Pelati dal Corriere della Sera del 18 ottobre 2013 Corriere della Sera

GIOIELLI, STATUE, BASSORILIEVI – Sono 200 le opere esposte, molte delle quali statue, busti e volti in marmo. Ma anche gioielli in oro, piatti e vasi d’argento finemente decorati, unguentari di vetro soffiato e oggetti di raffinati arredamenti destinati alle domus degli aristocratici, alcuni provenienti da Pompei. E poi bassorilievi celebrativi e storici, camei, statue greche, frutto di bottini di guerra. La mostra intreccia la vita e la carriera di un leader carismatico, un princeps, che riuscì a governare l’impero che andava dalla Spagna alla Turchia, al Maghreb, alla Grecia, alla Germania.

TRA STORIA E ARTE – Tra i busti anche quello di Giulio Cesare e su alcuni bassorilievi è narrata la battaglia di Azio che nel 31 a. C. segnò la sconfitta di Antonio e Cleopatra e il trionfo del princeps Ottaviano. Nato da famiglia pleblea arricchita (ma figlio di una sorella di Cesare), Ottaviano fu prescelto da Cesare come suo successore quando aveva 16 anni.

RITRATTI E STATUE – Tra le sculture più celebri in mostra quella di Augusto di Prima Porta, dove l’imperatore è un condottiero scalzo e dal volto rassicurante, e quella colossale del teatro di Arles, dove il mantello intorno ai fianchi del «divo» Augusto gli rende l’onore del riconoscimento religioso post-mortem. Un appellativo che la moglie Livia si premurò di fargli avere, come lui aveva conferito a Cesare. Durante il principato di Augusto diventano centrali i concetti di pax, pietas e concordia, cantati da poeti del calibro di Virgilio e Orazio, e da tutti gli intellettuali radunati nel circolo di Mecenate. Si forma un nuovo concetto di cultura e di arte. Inoltre a Roma Augusto fa costruire molti monumenti, tra i quali il teatro Marcello, l’Ara Pacis e il mausoleo a lui titolato. Marmi e bassorilievi vanno a sostituire mattoni e cotto.
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