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L’elogio del nemico: torna il Napoleone visto da Chateaubriand

da Libreria di Storia – 7 dicembre 2020

Dopo la morte di Napoleone, Chateaubriand (1768-1848) fa pace con quello che, vivente, aveva chiamato “il devastatore”, riconoscendone la grandezza come amministratore e legislatore. A Napoleone, infatti, sono dedicate le centinaia di pagine qui riproposte, tratte dalle Memorie d’Oltretomba, l’opera più celebre dello scrittore francese: si intitola infatti Storia di Napoleone il volume ora edito da Edizioni Induna (pp. 470, € 24,00) con una prefazione di Gabriele Sabetta. Si tratta di un libro che trasuda ammirazione senza mai scadere nella piaggeria o nel retorico quello che l’antico avversario, realista e fedele ai Borbone anche durante tutte l’impero e a costo di un lungo esilio, dedica a quello che gli appare, sotto quasi tutti i puntio di vista, uno degli uomini più eccezionali di tutti i tempi.

Come ha osservato uno dei maggiori conoscitori italiani di Napoleone, Ernesto Ferrero, «Nessuno come Chateaubriand ha saputo analizzare e rappresentare con tanta efficacia le superbe qualità e i limiti gravi di Napoleone, che lui stesso ha definito “il più potente soffio di vita che ha mai animato l’argilla umana. “Un poeta in azione, un genio immenso nella guerra, una mente instancabile, abile e sensata nell’amministrazione, un legislatore laborioso e ragionevole”, ma un politico carente. Di qui il contrasto tra le sue azioni prodigiose e i loro miserabili risultati: “Teneva il mondo sotto i piedi e non ricavò che una prigione per sé”. E la rovina finale della Francia…».

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