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Ritrovata in uno scantinato lapide con giornalisti caduti nella Grande Guerra

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Con una lettera ai vertici di Inpgi, Ordine e Fnsi, il consigliere della Federazione Nazionale Stampa Italiana Pierluigi Franz ha reso noto della scoperta di una grande lapide (misura cm. 170 di altezza, cm. 101 di larghezza e cm. 3 di spessore) nello scantinato di un complesso INPGI a sud di Roma. Nella lapide in marmo  sono impressi i nomi degli 83 giornalisti di ogni parte d’Italia morti per la Patria nella 1^ Guerra Mondiale 1915-1918 (IV Guerra di indipendenza nazionale).

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da dell’11 maggio 2011

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Questa la lettera di  Franz al presidente dell’Inpgi Andrea Camporese: “Caro Presidente, sono lieto portare a conoscenza tua e dei consiglieri di amministrazione INPGI, nonché gli altri destinatari della presente, che é stato ritrovato un cimelio di notevole importanza per il lustro che può dare all’intera categoria e ai suoi enti (INPGI, CNOG e FNSI).

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Si tratta di una lapide in marmo con impressi i nomi degli 83 giornalisti di ogni parte d’Italia morti per la Patria nella 1^ Guerra Mondiale 1915-1918 (Allegato 1). Accanto ai lori nomi è quasi sempre riportata anche la loro testata di appartenenza, nonché l’indicazione di eventuali onorificenze ottenute. Ebbene su 83 colleghi che hanno dato la loro vita al fronte figurano ben 5 medaglie d’oro (grazie ad internet ho ritrovato anche i motivi del loro conferimento che riporto in calce alla presente), 21 d’argento e 2 di bronzo.

La grande lapide (misura cm. 170 di altezza, cm. 101 di larghezza e cm. 3 di spessore) si trova oggi nello scantinato di un complesso INPGI a sud di Roma, dove me ne era stata segnalata nei giorni scorsi la presenza dal Presidente della Commissione Assegnazione Alloggi e Affitto Immobili INPGI Massimo Signoretti, che ringrazio di cuore unitamente all’ing. Francesco Imbimbo, dirigente del Servizio Immobiliare INPGI area tecnica.

A mio parere per la sua importanza storica la lapide va al più presto restaurata e ricollocata a imperitura memoria in un luogo ben più degno, come ad esempio, il Vittoriano (Altare della Patria) a piazza Venezia a Roma (oppure in alternativa a Forte Bravetta, di recente riaperto al pubblico dal Sindaco di Roma Gianni Alemanno, in cui furono fucilati dai nazisti nel 1944 Enzio Merli e Carlo Malatesta) dove potrebbe essere inaugurata entro fine anno alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e delle più alte cariche dello Stato. Una cerimonia che ben si inquadrerebbe nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

La scoperta della lapide potrebbe anche suggerire la pubblicazione di un libro dedicato alla memoria degli 83 colleghi con la loro storia e una ricerca bibliografica dei loro scritti o, in aggiunta, di tesi di laurea mirate anche nelle varie Scuole di Giornalismo operanti in Italia.

Questa lapide può quindi stimolare l’interesse non solo dell’INPGI, del CNOG e della FNSI in piena e assoluta sintonia tra loro, ma anche di Ordini regionali e Associazioni regionali stampa che potrebbero condurre in loco ulteriori ricerche, studi e approfondimenti.

Tra le gloriose testate FIEG rappresentate figurano il Corriere della Sera, La Stampa, Il Messaggero, Il Piccolo, Il Resto del Carlino, Il Sole, Il Mattino, La Gazzetta dello Sport, e molte purtroppo ormai scomparse come Il Fanfulla o Il Corriere di Livorno.

Per evitare il rischio di qualsiasi benché minima rottura della pesante lapide durante il suo trasloco sarebbe opportuno rivolgersi a ditte specializzate. Ne segnalo tre molto note e di fiducia della Soprintendenza alle quali chiedere un preventivo dei costi: 1) Minguzzi Srl – Via Vettor Fausto, 30 – 00154 Roma – Tel.: 06.5135249- Fax: 06.51600127, e-mail: info@minguzzionline.com, http://www.minguzzionline.com; 2) Montenovi srl – 00187 Roma – Via Emilia, 81 – tel. 06.42020440-06.42020459 -fax 0642020576, http://www.montenovi.com/index.html, mail@montenovi.com; 3) Spedart Srl – Via Di Vigna Girelli, 78 00148 Roma (RM) Telefono 06 65747481, 0665742377.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e Vi invio i miei più cordiali saluti.

Pierluigi Roesler Franz – Sindaco INPGI -3358201240

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ALLEGATO 1

LAPIDE IN MARMO con i nomi degli 83 giornalisti morti combattendo per la Patria nella Prima Guerra Mondiale (5 insigniti di medaglia d’oro, 21 di medaglia d’argento e 2 di medaglia di bronzo)

IN MEMORIA

DEI GIORNALISTI MORTI PER LA PATRIA

1915-1918

(in ordine alfabetico esatto, in ordine esatto e testata esatta)

ALIOTTI EUGENIO                       “La Sicilia”

ASTOLFONI ANGELO                  “La Gazzetta di Venezia”

BATTISTI CESARE                       “Il Popolo” – medaglia d’oro

BATTISTIG ROMEO                    “La Patria del Friuli”

BERNASCONI NINO                     “Cronaca Prealpina”

BERTA LUIGI

BIAGI ASPROMONTE

BIANCONI GASPARE       “L’Ordine” di Ancona

BOCCACCINO GIOVANNI          “Il Gazzettino”

BONACCI GIULIANO        “Corriere della Sera”

BONO VLADIMIRO                       “Il Grido del Popolo”

BORELLA LUCIANO                      “La Libertà” di Padova – Medaglia d’argento

BORGHI CESARE               “La Nazione”

BORSI GIOSUE’                               “Il Nuovo Giornale” – Medaglia d’argento

CACCIAMI VITTORIO      “La Sera”

CAGGIANO VITTORIO     “Il Commercio”

CANTAGALLI DEL ROSSO         “Corriere di Livorno” – Medaglia d’argento

CARAVAGLIOS NINO       – Medaglia d’argento

CARONCINI ALBER         “Resto del Carlino” – Medaglia d’argento

CARUSO ARTURO               “L’Ordine” – Medaglia d’argento

CASOLI ALFREDO               “Corriere della Sera”

CASSAN CARLO

CASTELLINI GUALTIERO           “Idea Nazionale”

CERVI ANNUNZIO              “Don Marzio”

CIPOLLA GIOVANNI        “Idea Nazionale” – Medaglia d’argento

COTRONEI VITTORIO     “Il Mattino”

CROLLALANZA GIACOMO        “Il Secolo”

CRUDELI RACLIFF                        “Corriere di Livorno”

D’AGATA ETTORE                         “Giornale dell’Isola” – Medaglia di bronzo

D’ALFONSO PIETRO        “Corriere di Livorno” – Medaglia d’argento

DEFFUNU ATTILIO                        “Popolo d’Italia”

DE MASI FELICE                “Il Mattino”

DE PROSPERI LUIGI         “Idea nazionale”

DE ROSA SALVATORE     “Giornale di Sicilia” – Medaglia d’argento

FAURO RUGGERO                         “Idea Nazionale” – Medaglia d’argento

FAVA CARLO                      “Roma” di Napoli

FERRO IGNAZIO                 “Giornale dell’Isola”

FIGLIOLA FELICE              “La Terra Italia”

FINOTTI PIERO                                “Corriere del Polesine”

FIORILLI RICCARDO

FIORINI MARIO                 “Il Messaggero” – Medaglia d’argento

FORNACIARI DINO                       “Corriere di Livorno”

FRANCESCHI GARIBALDI         “Corriere di Livorno” – Medaglia d’oro

GALLARDI CARLO                        “La Sesia” – Medaglia d’oro

GEMINIANI PIETRO         “La Patria del Friuli”

GIAMPIETRO MARIO      “Don Marzio”

GIBELLI PAOLO                              “La Patria degli italiani”

GIOVANNETTI RENZO                   “La Vita” di Napoli

GRIFEO FEDERICO                       “Corriere di Livorno” – Medaglia d’oro

HENRY PAOLO                                  “Agenzia Stefani”

LUCCHESI VEZIO               “Corriere della Sera”

MARCIANO ROBERTO                           “L’Ora” di Palermo

MAZZINI AMILCARE       “La Stampa”

MORESCHI AUGUSTO     “Il Cittadino”

OXILIA NINO                                    “Gazzetta di Torino” – Medaglia d’argento

PETRACCONE ENZO        “Il Giorno” di Napoli

PICARDI VINCENZO         “Rassegna Contemporanea” – Medaglia d’argento

PINTAURA MANLIO         “Roma” di Napoli

PITTERI GIULIO                                 “Corriere del Mattino”

PORRY PASTOREL AMERIGO             “Messaggero”

RIDELLA CARLO                “Provincia Pavese” – Medaglia d’argento

ROTELLINI AMERIGO    “Il Fanfulla”

SAVINI EMILIO                                   “L’Avvenire d’Italia”

SCARIONI FRANCO                        “Gazzetta dello Sport”- Medaglia d’argento

SERRA RENATO                  “La Voce”

SERRANI GAETANO                       “Il Popolo d’Italia”

SERRETTA SALVATORE                     “L’Ora” di Palermo

SLATAPER SCIPIO                         “Resto del Carlino”- Medaglia d’argento

SOLDANI AUGUSTO         “Il Corriere di Catania”- Medaglia d’argento

SOLDATI PIETRO                “Corriere del Polesine” – Medaglia d’argento

SPALLANZANI GIOVANNI          “Giornale di Modena”

SVIGO FELICE                    “Corriere della Sera”

TALAMINI GIOVANNI                          “Il Gazzettino”

TAVERNITI ROBERTO      “Terra Nostra”

TEVINI GEROLAMO                         “Il Piccolo” di Trieste – Medaglia d’argento

TOSINI MARIO                                   “Il Numero”

UMERINI UMBERTO                          “Il Sole” – Medaglia d’argento

VERSI ANGELO                                   “Corriere di Livorno” – Medaglia d’argento

VIDALI GIUSEPPE

VIMERCATI ALDO

VITTA ZELMAN EMILIO                    “Idea Nazionale” – Medaglia di bronzo

VIZZOTTO CARLO                  “La Lombardia”

XIDIAS TIPALDO SPIRO                      “Idea Nazionale” – Medaglia d’oro

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CHI ERANO I 5 GIORNALISTI MEDAGLIA D’ORO MORTI PER LA PATRIA 1915/1918 (su un totale di 367 medaglie d’oro) e Motivo del conferimento:

1) Cesare BATTISTI

Tenente

Giornalista de “Il Popolo” di Trento

Tenente 6° reggimento della 2a compagnia del battaglione “Vicenza” luogo di nascita: Trento (TN). Data del conferimento: 2- 1- 1919 M.P.S. alla memoria. Motivo del conferimento: Esempio costante di fulgido valore militare, il 10 luglio 1916, dopo aver condotto all’attacco, con mirabile slancio, la propria compagnia, sopraffatto dal nemico soverchiante, resistette con pochi alpini, fino all’estremo, finchè tra l’incerto tentativo di salvarsi voltando il tergo al nemico ed il sicuro martirio, scelse il martirio. Affrontò il capestro austriaco con dignità e fierezza, gridando, prima di esalare l’ultimo respiro: Viva l’Italia! e infondendo così con quel grido e col proprio sacrificio, sante e nuove energie nei combattenti d’Italia. Monte Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916. Bibliografia: Nel 1913 decide di collaborare con lo Stato Maggiore dell’esercito italiano, e per esso compila una dettagliate guida del Trentino, che vede la luce nel 1914. Ad agosto scoppia la Prima Guerra Mondiale. Il 12 dello stesso mese Battisti con la moglie e i tre figli, abbandona la casa,ogni suo bene,varca il confine e si trasferisce a Milano. L’Italia dichiara la sua neutralità, ma Battisti prosegue la sua lotta perchè si entri in armi nel conflitto. Dall’Ottobre del ’14 al Maggio del ’15 tiene discorsi in 78 città italiane, riportando quasi ovunque consensi entusiastici, trionfali a Sassari e Cagliari, alternati a opposizioni e dissensi come a Roma e Reggio Emilia e sopratutto a Viareggio dove non riesce nemmeno a tenere la conferenza in programma. Ma ormai la situazione volge all’intervento contro l’Austria e Battisti, allorchè il ministero della guerra consente agli irredenti di indossare la divisa italiana, si arruola come semplice soldato presentandosi volontario tra le file degli alpini venendo inquadrato nella 50° compagnia del battaglione “Edolo” del 5° Reggimento Alpini dislocato nella zona del Tonale. A fine Agosto prende parte ai combattimenti di Punta Albiolo e viene proposto per una medaglia al valore. In autunno l’Edolo viene trasferito sull’Adamello e Battisti in Dicembre è promosso sottotenente e trasferito sul monte Baldo. Per meriti di guerra arriva subito anche la nomina a tenente e un nuovo trasferimento, ma questa volta al Comando della 1° Armata, che vuole sfruttare le sue conoscenze del territorio. Il 15 maggio 1916 si scatena la Strafexpedition e Battisti dopo numerose richieste riesce a farsi assegnare il comando della 2° compagnia di marcia del battaglione alpino “Vicenza” e così ritornare in prima linea. Parte da Verona per la Vallarsa e dopo aver scritto per l’ultima volta alla moglie, riceve l’ordine di conquistare il monte Corno, che dopo il martirio prenderà il nome di Corno Battisti. Diverse e spesso contrastanti sono le testimonianze di come andarono i fatti, unica certezza e che Cesare Battisti piuttosto di scappare si lasciò catturare mentre soccorreva un compagno ferito pur consapevole che per lui l’unica fine sarebbe stata la condanna a morte. Condanna che puntualmente venne eseguita il 12 Luglio 1916 nella fossa del Castello del Buonconsiglio di Trento tramite impiccagione.

Monte Corno di Vallarsa 10 luglio 1916

2) Garibaldi FRANCESCHI

Aspirante Ufficiale

Giornalista del Corriere di Livorno

Aspirante Ufficiale (Fanteria , 138° reggimento fanteria della brigata Barletta ) luogo di nascita: Modena (MO). Data del conferimento: 10- 9- 1917 M.P.S.alla memoria. Motivo del conferimento: Giovanissimo, pieno di fede e di coraggio, già distintosi alla testa del suo plotone arditi in varie piccole operazioni rischiose ed audaci, il 23 maggio si slanciò innanzi alla prima ondata, all’assalto di Castagnevizza. Ferito una prima volta, continuò imperterrito giungendo rapidamente all’abitato; ferito una seconda volta, non abbandonò il combattimento. E, mentre giunto presso i ruderi della chiesa, voleva consacrare la conquista del villaggio micidiale col segno del tricolore, cadeva eroicamente, ucciso sul posto da una raffica di mitragliatrice nemica. Castagnevizza, 23 -24 maggio 1917.

Castagnevizza

23 – 24 maggio 1917

3) Carlo GALLARDI

Sottotenente

Giornalista de “La Sesia”

Tenente (Mitraglieri , Comandante della 3° compagnia brigata “Salerno” ) luogo di nascita: Vercelli (VC) Data del conferimento: 19- 8- 1921 R.D. Motivo del conferimento: Durante un contrattacco nemico, in un momento di grave pericolo, strappava al capo arma una mitragliatrice, la portava arditamente in campo aperto, maneggiandola egli stesso. Mentre il nemico, specialmente per l’ardito intervento di lui, ripiegava, cadeva ucciso sull’arma. La sera precedente, avendo riportata una frattura all’avambraccio destro in seguito a scoppio di proietto avversario, tenne contegno veramente stoico. Non abbandonò la linea, si fece fasciare il braccio da un sergente e stette tutta la notte vigilando, dando mirabile esempio di sentimento del dovere e di abnegazione. Carso, quota alberata, 21 – 22 agosto 1917.

Carso, quota alberata

21 – 22 agosto 1917

4) Federico GRIFEO

Aspirante Ufficiale

Giornalista del Corriere di Livorno

Il conte Federico GRIFEO era aspirante Ufficiale (Bersaglieri, Comandante del reparto arditi dell’11° reggimento bersaglieri) luogo di nascita: Firenze (FI) Data del conferimento: 5- 5-1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di un reparto di arditi, in tre giorni di aspra offensiva, fu costante esempio di ardimento e sprezzo del pericolo. Primo sempre ai cimenti, con innumerevoli lotte corpo a corpo, ripulì dai nemici i camminamenti e le doline conquistate, costringendo inoltre alla resa un’intera compagnia avversaria, che, appostata in caverna coi propri ufficiali, opponeva la più ostinata resistenza. Primo all’assalto contro una munitissima trincea, incontrava morte gloriosa, fulgido esempio ai dipendenti, dei quali era stato sempre l’animatore e l’incitatore ad ogni più cosciente audacia. Jamiano, 23 -25 maggio 1917.

Nota: —– Nasce a Firenze il 25 aprile 1894. Allo scoppio della guerra si arruola nel 3°. Nominato aspirante ufficiale viene inviato al 7° l’anno successivo. Ansioso di misurarsi col nemico chiede ed ottiene di essere inviato sul Carso all’11°. Passato al plotone arditi del battaglione ottiene una medaglia di Bronzo per i combattimenti del 20 aprile 1917. Un mese dopo a Flondar, 25 maggio, dopo aver catturato numerosi nemici, viene ferito a morte. Alla memoria viene insignito di Medaglia d’Oro il 5 maggio 1918.

Jamiano

23 – 25 maggio 1917

5) Tipaldo Spiro XIDIAS

Sottotenente

Giornalista di “Idea nazionale”

Sottotenente 73° reggimento “Lombardia” dell’ 8a compagnia luogo di nascita: Trieste (TS) Data del conferimento: 29- 10- 1916 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Valorosissimo soldato, apostolo di italianità, propugnatore con la parola, con lo scritto, con il braccio, della redenzione del natio suolo triestino, durante l’intera campagna fu primo tra i primi nei pericoli, nei disagi, nella lotta. Cadde eroicamente durante l’avanzata sul Carso, mentre, impavido, incuorando i dipendenti all’assalto, opportunamente appostava, sotto la tempesta dei colpi avversari, le sue mitragliatrici. Nad Logem, 14 agosto 1916.

Nad Logem

14 agosto 1916

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Inserito su www.storiainrete.com il 14 maggio 2011

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