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Falconara, Mussolini “batte” Che Guevara 100 a 1

notizie-dal-mondo-della-storia1.png (90×90)Il Duce batte Che Guevara per 100 a 1. Almeno nel mercato dei gadget. Per ogni oggetto con l’immagine del Che se ne vendono 100 con il profilo di Mussolini alla stazione di servizio Ip lungo la Strada Statale 76, nel tratto di Castelferretti che dallo svincolo della Caffetteria porta al casello Ancona Nord. Eugenio Lucchetti, gestore del bar Festival annesso al distributore di benzina, è forse l’unico in zona ad offrire un tale assortimento di souvenir del Ventennio, proprio perché, spiega, «si vendono molto di più degli altri. Magliette o portachiavi con Che Guevara sono venduti da oltre trent’anni e si trovano in molti negozi, invece la linea con il Duce non è altrettanto diffusa, forse per questo nel mio negozio va per la maggiore».
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di Alessandra Pascucci dal Resto del Carlino del 17 maggio 2012 
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LUCCHETTI racconta come è iniziata la vendita di gadget mussoliniani da dietro il bancone, dove fanno bella mostra accendini, spille, penne, portachiavi, fermacarte e magliette, bottiglie di vino, tazze, persino un orologio da parete ed un cuscino in velluto. I prezzi vanno da 1,5 a 35 euro e tutto è proposto rigorosamente nei toni del nero o al massimo con lo sfondo tricolore. Ci sono anche le magliette rosse del Che, ma l’assortimento è molto più ristretto.
«Tutto è cominciato nell’autunno 2007 – ricorda Lucchetti – quando di ritorno dalle vacanze portai dal lago di Lugano una bottiglia di birra con il volto del Duce. La lasciai in esposizione con la scritta ‘non in vendita’, ma tantissime persone mi chiesero dove poterla acquistare. Feci due conti e decisi così di tenere un piccolo assortimento. Visto il successo, ampliai la gamma». Anche se i gadget del Duce restano ‘campioni di incasso’, la crisi si è fatta sentire e le vendite nell’ultimo anno sono scese di circa il 50%.

«PARTE della mia clientela passa una volta al mese – continua Lucchetti – e molti hanno avuto già modo di acquistare. Un tempo compravano ogni volta qualcosa, ma ora che le famiglie sono in difficoltà tanti rinunciano a collezionare questi oggetti. Quelli del Duce restano comunque i gadget più venduti nel mio esercizio, da persone di ogni età e ogni fascia sociale, forse per una sorta di reazione al malcostume dei politici moderni.

TRA CHI SI FERMA per un caffè, sono molti quelli che si dicono indignati dal comportamento di parlamentari e governanti e magari sentono nostalgia del periodo di Mussolini». Chissà che nei prossimi mesi, sul bancone del bar Festival, non compaiano gli accendini con il faccione di Beppe Grillo.

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inserito su www.storiainrete.com il 17 maggio 2012

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